OLTRE

La mostra di Gianriccardo Piccoli

Questa settimana sono riuscito, finalmente, a vedere la mostra di Gianriccardo Piccoli allestita nel ex Colorificio Migliavacca: è stata una vera esperienza estetica.
Un’attenzione privilegiata la merita prima di tutto il luogo: scaffali, banchi da lavoro, scale, ambienti vasti, pertugi, muffe, intonaci sovrapposti e scrostati, abbondanza di luce. Il tempo, l’abbandono, la corrosione, le dimenticanze hanno fatto uno stratificato lavoro.
Intorno all’edificio c’è, poi, una natura incolta, anch’essa segno e ricordo di un giardino ordinato: questo scroscio di verde non è immobile, si proietta dentro, dalle finestre, così che il mondo vegetale e l’architettura, vagando per gli ambienti, si rispecchino e si incrocino.
Ci si trova di fronte all’ennesima, e quasi tragica, manifestazione di archeologia industriale: è come essere traslati in una incisione di Piranesi.
Però, qui, tutto si somma e si sovrappone alla bellezza, alla forza, all’evanescente malinconia dei quadri. Ambiente più opere d’arte creano un’installazione continua e, in relazione al punto di vista, variata e nuova.
Questa mostra, credo, sia una inconsueta e pregevole manifestazione per la nostra città: riesce a pilotare dentro l’anima tutto il senso del tempo, del suo misurarsi e il suo delinearsi attraverso le biografie umane. Nell’esposizione non c’è solo la vita e l’ispirazione artistica di Piccoli, c’è l’affacciarsi delle esistenze di coloro che quello spazio lo hanno abitato, vissuto, ci hanno lavorato. È questa elevazione a potenza che – seguendo lo stupore e la curiosità che suscita il percorso a meandro – attraverso lo sguardo, divarica una botola e si cala, si radica nello spirito.
..Non bisogna perdere l’occasione del weekend: bisogna andare a vedere.

Luca

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